Ronco Calino Franciacorta
DE
EN
IT

Agenda

GIUGNO 2024

Qui si chiude “in sicurezza”: dalle Riserve al Brut senza annata, la valorizzazione dei Franciacorta Ronco Calino passa anche dal tappo

Dalla gestione biologica del vigneto alle pratiche di cantina, in Ronco Calino l'imperativo è mettere in luce la personalità di ciascun Franciacorta, che nasce dall'assemblaggio di più parcelle di vigna, che si distinguono per suolo, sottosuolo, pendenza, esposizione, clone e portainnesto. La vinificazione parcellizzata in piccoli tini e barrique di rovere francese consente di conoscere e ottimizzare il patrimonio irripetibile di ognuna, unicità che viene messa in rilievo anche in tutte le fasi della produzione, con scelte calibrate e non invasive. 

Tra queste, l'esclusione della conversione malolattica e la decisione di estendere i periodi di affinamento sui lieviti, che partono da un minimo di trenta mesi, affinché i vini abbiano il tempo di sviluppare ed esprimere il loro pieno potenziale. 

Proprio per questo, per evitare che una chiusura difettosa comprometta il lavoro accurato svolto in cantina e vigneto,  dal 2012 abbiamo scelto di utilizzare tappi tecnologici Mytik DIAM dell'azienda Diam Bouchage e di non limitare tale scelta solo ai Franciacorta Millesimati o Riserva. 

Ottenuti dal fiore del sughero, materiale rinnovabile e durevole, i tappi DIAM vengono prodotti grazie a DIAMANT, processo brevettato di disaromatizzazione che sfrutta le proprietà "purificative" dell'anidride carbonica supercritica per estrarre e neutralizzare oltre centocinquanta molecole odorose responsabili di possibili alterazioni sensoriali del vino, in particolare del temutissimo "gusto di tappo".

È infatti essenziale che gli Ambasciatori Ronco Calino possano contare su un vino longevo e "integro", esente da TCA e da altre deviazioni, e abbiano la garanzia di trovare in bottiglia esattamente il Franciacorta che abbiamo concepito. 

Non da ultimo, un tappo Mytik DIAM consente di abbassare i livelli di anidride solforosa perché "chiude" maggiormente, preservando una controllata evoluzione del vino che, nel nostro caso, osserva un ulteriore riposo in bottiglia di almeno sei mesi dopo la sboccatura. 

« TORNA A Agenda